CONQUISTARSI IL CONTRATTO! RESISTERE ALLO STATO DI GUERRA!
20 giugno, continua la mobilitazione dei metalmeccanici per il rinnovo del contratto nazionale. Ad oggi il tavolo è ancora chiuso e questa ferma posizione di Federmeccanica fa capire quanto cruciale sia questa partita. I padroni non vogliono aumenti salariali certi, bensì solo legati parzialmente all’inflazione. Inoltre, attraverso la loro controproposta, vengono attaccati moltissimi istituti del contratto nazionale (dagli scatti d’anzianità, all’elemento perequativo legato alla produttività, fino alla gestione dei permessi personali).
L’obiettivo è ridurre ancora il costo del lavoro, attaccando i diritti e tentando di disfarsi del contratto. I livelli economici e i diritti conquistati dai lavoratori metalmeccanici, attraverso la lotta che negli anni la categoria è riuscita ad esprimere, sono le punte più alte rispetto agli altri settori. Perciò la Confindustria è ben consapevole che sfondare sui metalmeccanici significa poi sfondare a cascata su tutti gli altri.
In questa fase di crisi e tendenza alla guerra la vertenza dei metalmeccanici assume un ruolo cardine diventando, di fatto, un “banco di prova”: padroni e governo vogliono vedere se la classe operaia è disposta a cedere, arretrare sui diritti e ad essere sottomessa al futuro che stanno preparando, fatto di guerra, repressione, tagli e miseria.
Lottare per la conquista del contratto nazionale significa oggi resistere contro la tendenza alla guerra e lo stato di guerra!
La sconfitta del referendum dell’8 e 9 Giugno non deve generare sfiducia e arretramento. Sicuramente ora i padroni e il governo si sentono più legittimati ad andare alla carica nei loro piani di lacrime e sangue. E un banco di prova potrebbe proprio essere il rinnovo del contratto. Il voto ha perso, l’unica strada è la lotta!
Il 20 Giugno la mobilitazione dei metalmeccanici e lo sciopero generale indetto da alcuni sindacati di base contro l’economia di guerra e le spese militari, sono le occasioni di rilancio. In un paese con salari fermi, inflazione galoppante e produzione industriale in calo, riarmo e decreti sicurezza sempre più restrittivi, non c’è tempo per restare fermi!
La lotta è l’unica via da perseguire per difendere i diritti che abbiamo e per conquistarne di nuovi, consapevoli che in questo sistema basato sul profitto tutto può essere messo in discussione, specialmente in fasi di crisi e di guerra.
Attraverso le lotte che facciamo oggi, per resistere ai padroni e contro lo Stato e l’economia di guerra, dobbiamo imparare ad organizzarci per essere più forti e dobbiamo acquisire la consapevolezza che questo sistema di fame e sfruttamento deve essere abbattuto!
Antitesi – Organizzazione Comunista