AntitesiAntitesi n.18Volantini e comunicati

Antitesi n.18

IL NEMICO È IN CASA NOSTRA!

aprile, 2025


INDICE

Editoriale

Il nemico è in casa nostra! – p. 3

Sfruttamento e crisi

Sacrifici di guerra – p. 6

Il Governo Meloni tra austerità e militarismo

Classi sociali, proletariato e lotte

Signor no! – p. 16

Note su militarismo e antimilitarismo

La questione meridionale oggi – p. 27

Dall’eredità storica all’autonomia differenziata

Il mito della Brigata Sassari – p. 38

Un esempio di militarismo coloniale

Imperialismo e guerra

L’era Trump – p. 46

Gli imperialisti Usa alle prese con il multipolarismo di guerra

Lo stivale nel sangue – p. 53

Struttura e sovrastruttura dell’imperialismo italiano

Sull’industria bellica francese – p. 74

Un contributo di analisi della rivista Supernova

Il sultano bifronte – p. 79

La Turchia nel multipolarismo di guerra

Controrivoluzione ed egemonia di classe

Sicuri della guerra – p. 90

Sul nuovo pacchetto sicurezza

Ideologia borghese e teoria del proletariato

Se il vento fischiava – p. 99

Per una storia del movimento di classe in Italia

Glossario

Multipolarismo, Stato di guerra – p. 114

PRESENTAZIONE DEL NUMERO

  1. Nella prima sezione, Sfruttamento e crisi, affrontiamo il tema del rapporto tra austerità economica e riarmo imperialista, in particolare rispetto alla formazione monopolista italiana. Se la gestione emergenzialista del Covid19 aveva determinato una stagione di keynesismo generalizzato, ponendo come strategico comunque il settore bellico, la fase attuale tende a schiacciare il keynesismo unicamente in campo militare, come dimostra il processo ReArm Europe promosso a livello Ue.
  2. Nella seconda sezione, Proletariato e classi sociali, trattiamo, con l’articolo Signor no!, il tema della riorganizzazione del militarismo italiano nell’attuale fase di guerra, la promozione di un’egemonia bellicista, nonché le tendenze antimilitariste che si registrano da parte della classe operaia, nei movimenti popolari e giovanili. Con l’articolo La questione meridionale oggi, analizziamo la realtà del Meridione italiano nei termini della struttura produttiva, della composizione di classe e della condizione del proletariato, da sempre utilizzato non solo come “esercito industriale di riserva”, ma anche come “riserva bellica”, cioè con l’arruolamento militare come alternativa alla disoccupazione. Con l’articolo Il mito della Brigata Sassari, esaminiamo la storia di uno dei corpi storici delle forze armate italiane e il suo utilizzo sia nei fronti di guerra che per la “nazionalizzazione” delle masse sarde.
  3. Nella terza sezione, Imperialismo e guerra, cominciamo con una disanima delle ricadute del cambio della guardia alla guida dell’imperialismo statunitense, nell’articolo L’era di Trump, riflettendo sulla centralizzazione imperialista di capitale come elemento dirigente della linea della nuova amministrazione. Successivamente svolgiamo un’analisi della struttura del capitalismo italiano, con l’articolo Lo stivale nel sangue, per definire chi sia il nostro nemico principale, la borghesia imperialista italiana, intesa come classe dominante e nel complesso delle sue alleanze internazionali. Segue l’articolo Sull’industria bellica francese, scritto dai compagni d’oltralpe della rivista Supernova, che analizza il militarismo di Parigi e i suoi riflessi sul fronte internazionale ed interno. Infine, nell’articolo Il sultano bifronte, ci concentriamo sul ruolo internazionale della Turchia che rappresenta in modo esemplare l’attuale fase internazionale del multipolarismo di guerra.
  4. Nella quarta sezione, Controrivoluzione ed egemonia di classe, con l’articolo Sicuri della guerra, diamo la nostra interpretazione del disegno di legge 1660, come ulteriore passo che lo Stato di guerra è intenzionato a compiere nell’implementazione della repressione contro le lotte proletarie e i militanti rivoluzionari sul fronte interno.
  5. Nella quinta sezione, Ideologia borghese e teoria del proletariato, con l’articolo Se il vento fischiava, iniziamo una ricostruzione della storia della lotta della classe operaia e delle masse popolari nel nostro paese, in modo da imparare le lezioni che il passato ci dà per i nostri compiti di comunisti nel presente e per il futuro. In questo numero tratteremo della lotta di classe dal Risorgimento fino alla Prima guerra mondiale, la quale, in particolare, dimostrò i limiti che la direzione socialista ebbe nell’affrontarla, non concependo la guerra imperialista come occasione storica per condurre la rivoluzione proletaria.