🔥 Al grido di “pane, pace e libertà”, furono la scintilla che fece divampare la Rivoluzione d’ottobre. Il protagonismo femminile contribuì così a trasformare l’opposizione alla guerra in guerra rivoluzionaria. Nei mesi successivi, vennero sanciti diritti come l’aborto, il divorzio e la maternità, mentre nacquero istituti popolari come mense, sartorie e asili nido. Ma, soprattutto, le donne raggiunsero un livello di emancipazione politica senza precedenti, arrivando a ricoprire un ruolo di primo piano nella dirigenza bolscevica.
È questa la vera origine dell’8 Marzo: oggi invece, la borghesia tenta di riscriverne la memorabile storia e svuotarne il significato, riducendolo a una celebrazione frivola. Per questo dobbiamo lottare ancora di più, affinché emerga con forza il suo valore rivoluzionario, perché mai come oggi lo slogan di allora torna a essere un’urgenza.
La fase attuale segnata dall’avvitamento della crisi e dalla guerra su più fronti (Palestina, Ucraina, Taiwan), impone un peso doppio sulle donne.
🔻 Sul fronte interno, l’economia di guerra messa in campo dalla borghesia italiana dirotta enormi risorse pubbliche nel mercato delle armi, mentre taglia brutalmente il settore sociale, a discapito delle condizioni di vita delle donne, in particolare al Sud. La chiusura sistematica di consultori, presidi ostetrici e ginecologici priva le donne di servizi essenziali, mentre il taglio ai fondi per l’edilizia popolare e ai servizi di cura le costringe a sobbarcarsi il peso dell’assistenza a figli e anziani in condizioni abitative sempre più precarie. E la retorica di “Dio, Patria e Famiglia” viene riproposta per ostacolare le conquiste delle donne (vedi attacco all’aborto) e per imporre una rigida disciplina funzionale alla guerra.
🔻 Sul fronte esterno, l’Italia partecipa attivamente alla guerra, portando distruzione su popoli e territori e con effetti ancora più crudeli sulle donne (stupro di guerra, gestione della casa da sole, etc). Nel frattempo, la propaganda le dipinge come vittime senza voce, oscurando la loro resistenza
quotidiana contro l’oppressore. Ma sappiamo bene che le donne che lottano contro la guerra e l’imperialismo non sono vittime inermi: dalle partigiane italiane di ieri alle palestinesi di oggi, sono esempi di rivoluzione e resistenza che ci guidano qui e ora.
Ed è proprio dal coraggio e dalla determinazione di queste donne che dobbiamo trarre insegnamento.
Tocca a noi raccogliere questa eredità e riportare l’8 marzo al suo significato originario: una giornata di lotta e di rivendicazione.
Solo mobilitandoci potremo conquistare nuovi diritti e difendere quelli ottenuti.
Solo abbattendo questo sistema di sfruttamento le donne proletarie potranno ottenere una vera emancipazione, e solo grazie al loro contributo gli sfruttati vinceranno!
Non ci sarà emancipazione delle donne senza rivoluzione, non ci sarà rivoluzione senza emancipazione delle donne.
🔥 CON RABBIA E CONVINZIONE VERSO LA RIVOLUZIONE!
LA NOSTRA RABBIA
O SERVIRÀ A DISTRUGGERE L’IMPERIALISMO
O NON SERVIRÀ AFFATTO!
🚩 RESISTERE PER VINCERE!
LA RESISTENZA È VIVA E CONTINUA, IN OGNI DONNA CHE LOTTA IN PALESTINA! 🚩
Antitesi - Organizzazione comunista
👉 post su Ig: https://www.instagram.com/p/DGalvSPt7tE/?img_index=2&igsh=OXlzcjIybXowZHRz
👉 leggi sul sito: https://antitesirivista.org/volantini-e-comunicati/pane-pace-e-liberta/
È questa la vera origine dell’8 Marzo: oggi invece, la borghesia tenta di riscriverne la memorabile storia e svuotarne il significato, riducendolo a una celebrazione frivola. Per questo dobbiamo lottare ancora di più, affinché emerga con forza il suo valore rivoluzionario, perché mai come oggi lo slogan di allora torna a essere un’urgenza.
La fase attuale segnata dall’avvitamento della crisi e dalla guerra su più fronti (Palestina, Ucraina, Taiwan), impone un peso doppio sulle donne.
🔻 Sul fronte interno, l’economia di guerra messa in campo dalla borghesia italiana dirotta enormi risorse pubbliche nel mercato delle armi, mentre taglia brutalmente il settore sociale, a discapito delle condizioni di vita delle donne, in particolare al Sud. La chiusura sistematica di consultori, presidi ostetrici e ginecologici priva le donne di servizi essenziali, mentre il taglio ai fondi per l’edilizia popolare e ai servizi di cura le costringe a sobbarcarsi il peso dell’assistenza a figli e anziani in condizioni abitative sempre più precarie. E la retorica di “Dio, Patria e Famiglia” viene riproposta per ostacolare le conquiste delle donne (vedi attacco all’aborto) e per imporre una rigida disciplina funzionale alla guerra.
🔻 Sul fronte esterno, l’Italia partecipa attivamente alla guerra, portando distruzione su popoli e territori e con effetti ancora più crudeli sulle donne (stupro di guerra, gestione della casa da sole, etc). Nel frattempo, la propaganda le dipinge come vittime senza voce, oscurando la loro resistenza
quotidiana contro l’oppressore. Ma sappiamo bene che le donne che lottano contro la guerra e l’imperialismo non sono vittime inermi: dalle partigiane italiane di ieri alle palestinesi di oggi, sono esempi di rivoluzione e resistenza che ci guidano qui e ora.
Ed è proprio dal coraggio e dalla determinazione di queste donne che dobbiamo trarre insegnamento.
Tocca a noi raccogliere questa eredità e riportare l’8 marzo al suo significato originario: una giornata di lotta e di rivendicazione.
Solo mobilitandoci potremo conquistare nuovi diritti e difendere quelli ottenuti.
Solo abbattendo questo sistema di sfruttamento le donne proletarie potranno ottenere una vera emancipazione, e solo grazie al loro contributo gli sfruttati vinceranno!
Non ci sarà emancipazione delle donne senza rivoluzione, non ci sarà rivoluzione senza emancipazione delle donne.
🔥 CON RABBIA E CONVINZIONE VERSO LA RIVOLUZIONE!
LA NOSTRA RABBIA
O SERVIRÀ A DISTRUGGERE L’IMPERIALISMO
O NON SERVIRÀ AFFATTO!
🚩 RESISTERE PER VINCERE!
LA RESISTENZA È VIVA E CONTINUA, IN OGNI DONNA CHE LOTTA IN PALESTINA! 🚩
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🚩 "Oggi i comunisti italiani sono alla testa della lotta di liberazione nazionale, esempio a tutti i combattenti, stimolo ai tiepidi e agli ignavi, terrore dei traditori. Sono comunisti i giovani che eroicamente combattono e cadono, abbracciati alla loro mitragliatrice, trascinando con sé all'assalto le formazioni partigiane, le brigate d'assalto Garibaldi; sono comunisti gli operai che alle minacce e alle rappresaglie rispondono intensificando la lotta, preparando nell'azione quotidiana l'insurrezione nazionale per la cacciata dei tedeschi e lo sterminio dei fascisti. E al comunismo guardano le donne che dal carcere, dove le ha gettate la rappresaglia nazifascista, incitano le compagne a continuare la lotta; al comunismo guardano i giovani che, sprezzando i bandi assassini di Mussolini, raggiungono a migliaia le formazioni partigiane, preparando così il nuovo esercito della liberazione nazionale. Perché le dure e dolorose perdite non hanno indebolito il nostro partito, ma lo hanno anzi rafforzato?
Perché la nostra azione si fonda sull'ideologia rivoluzionaria della classe operaia, sulla dottrina di Marx, di Engels, di Lenin e di Stalin. Essa ci ha insegnato come rispondere ai colpi della reazione, rafforzando i nostri legami con la classe operaia e con le masse popolari; essa ci ha indicato le linee direttive della nostra azione rendendoci capaci di adeguarla alle diverse condizioni oggettive; essa ci ha mostrato la strada attraverso la quale il partito comunista del 1921 è diventato il partito comunista del 1944".
Sono parole del dirigente comunista Eugenio Curiel, di cui oggi ricorre l'ottantesimo dell'assassinio, per mano fascista, a Milano, a soli due mesi dalla liberazione. Nato a Trieste l'11 dicembre 1912 da famiglia di origine ebraica, formatosi politicamente all'università di Padova, da cui fu cacciato per le leggi razziali, conobbe la clandestinità, l'emigrazione e il confino. Fu a lui che si deve la costituzione del Fronte della Gioventù per l'indipendenza e la Libertà, attraverso il quale le masse giovanili parteciparono alla lotta antifascista.
🔻 Le sue parole ci indicano oggi la necessità dei comunisti di lottare e radicarsi fra gli operai, i giovani e le donne, le forze principali che possono organizzarsi per abbattere il capitalismo. Ci mostrano la necessità della lotta ideologica, della linea di massa e della costruzione di organizzazione comunista nel fuoco della lotta di classe. Seguendo gli insegnamenti di chi sconfisse la bestia fascista, possiamo oggi vincere sul sistema imperialista che, portandoci alla terza guerra mondiale, sta riabilitando proprio la barbarie del fascismo.
🚩 Onore a Eugenio Curiel e ai comunisti caduti nella lotta antifascista!
🚩 Sul vostro sentiero, eroici compagni, il proletariato continuerà a vincere!
Antitesi - Organizzazione comunista
👉https://antitesirivista.org/volantini-e-comunicati/sul-sentiero-rivoluzionario-di-eugenio-curiel/
Perché la nostra azione si fonda sull'ideologia rivoluzionaria della classe operaia, sulla dottrina di Marx, di Engels, di Lenin e di Stalin. Essa ci ha insegnato come rispondere ai colpi della reazione, rafforzando i nostri legami con la classe operaia e con le masse popolari; essa ci ha indicato le linee direttive della nostra azione rendendoci capaci di adeguarla alle diverse condizioni oggettive; essa ci ha mostrato la strada attraverso la quale il partito comunista del 1921 è diventato il partito comunista del 1944".
Sono parole del dirigente comunista Eugenio Curiel, di cui oggi ricorre l'ottantesimo dell'assassinio, per mano fascista, a Milano, a soli due mesi dalla liberazione. Nato a Trieste l'11 dicembre 1912 da famiglia di origine ebraica, formatosi politicamente all'università di Padova, da cui fu cacciato per le leggi razziali, conobbe la clandestinità, l'emigrazione e il confino. Fu a lui che si deve la costituzione del Fronte della Gioventù per l'indipendenza e la Libertà, attraverso il quale le masse giovanili parteciparono alla lotta antifascista.
🔻 Le sue parole ci indicano oggi la necessità dei comunisti di lottare e radicarsi fra gli operai, i giovani e le donne, le forze principali che possono organizzarsi per abbattere il capitalismo. Ci mostrano la necessità della lotta ideologica, della linea di massa e della costruzione di organizzazione comunista nel fuoco della lotta di classe. Seguendo gli insegnamenti di chi sconfisse la bestia fascista, possiamo oggi vincere sul sistema imperialista che, portandoci alla terza guerra mondiale, sta riabilitando proprio la barbarie del fascismo.
🚩 Onore a Eugenio Curiel e ai comunisti caduti nella lotta antifascista!
🚩 Sul vostro sentiero, eroici compagni, il proletariato continuerà a vincere!
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🔻 Il 9 marzo 1985 il militante comunista Pietro Greco, detto Pedro, veniva ucciso a Trieste da agenti della Digos e del Sisde.
Questa azione di controrivoluzione fu parte della strategia di annientamento delle determinazioni rivoluzionarie.
L'esempio di ieri ci guida oggi nella lotta per un mondo senza classi, guerre e sfruttamento.
🔻 Oggi, in occasione del quarantesimo anniversario dell'omicidio di Pedro, rinnovando il ricordo della sua figura di militante comunista che ha dedicato la vita alla causa delle rivoluzione proletaria, lanciamo la campagna “Pedro vive nella prospettiva rivoluzionaria”, per fare una nostra riflessione su quella stagione di lotta di classe e di lotta rivoluzionaria per il potere.
Dobbiamo riappropriarci di questa storia, farla nostra, coglierne il portato in termini di insegnamenti utili a rafforzare la nostra determinazione a costruire il Partito Comunista e la nostra linea rivoluzionaria nella situazione attuale.
Questa azione di controrivoluzione fu parte della strategia di annientamento delle determinazioni rivoluzionarie.
L'esempio di ieri ci guida oggi nella lotta per un mondo senza classi, guerre e sfruttamento.
🔻 Oggi, in occasione del quarantesimo anniversario dell'omicidio di Pedro, rinnovando il ricordo della sua figura di militante comunista che ha dedicato la vita alla causa delle rivoluzione proletaria, lanciamo la campagna “Pedro vive nella prospettiva rivoluzionaria”, per fare una nostra riflessione su quella stagione di lotta di classe e di lotta rivoluzionaria per il potere.
Dobbiamo riappropriarci di questa storia, farla nostra, coglierne il portato in termini di insegnamenti utili a rafforzare la nostra determinazione a costruire il Partito Comunista e la nostra linea rivoluzionaria nella situazione attuale.
🚩 9 MARZO 1985 - Lo Stato borghese uccide un militante comunista. Una colpa che il tempo non cancella.
🚩 9 MARZO 2025 - I comunisti non dimenticano. PRESIDIO - ore 15:30 via Giulia 39, Trieste
👉 Leggi l'appello completo per la campagna “Pedro vive nella prospettiva rivoluzionaria” sul nostro sito al link: https://antitesirivista.org/volantini-e-comunicati/pedro-vive-nella-prospettiva-rivoluzionaria/
Antitesi - Organizzazione comunista
🚩 9 MARZO 2025 - I comunisti non dimenticano. PRESIDIO - ore 15:30 via Giulia 39, Trieste
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Antitesi - Organizzazione comunista
In occasione del quarantesimo anniversario dell’omicidio di Pedro, rinnoviamo il ricordo della sua figura di militante comunista, che ha dedicato la vita alla causa della rivoluzione proletaria. Abbiamo deciso di rieditare questo testo come contributo all’interno della campagna “Pedro vive nella prospettiva rivoluzionaria”, promossa da Antitesi – Organizzazione Comunista.
🔻 Attraverso questo testo, vogliamo tenere vivo il ricordo del compagno Pedro, il suo essere comunista e rivoluzionario in quella stagione di lotte e repressione. Celebriamo Pedro per farci forti della determinazione e dello spirito rivoluzionario che caratterizzarono lui come le migliaia di compagni che presero parte a quelle esperienze rivoluzionarie, da cui possiamo trarre forza e ispirazione per il nostro lavoro di comunisti oggi.
🔎 Il quaderno si divide in due parti. Nella prima inquadriamo la vita e l’assassinio del compagno Pedro all’interno dell’incredibile stagione rivoluzionaria in cui si è svolta, così come della durissima repressione che lo Stato mise in campo per fermarla. La seconda parte raccoglie una serie di testi recuperati negli anni e durante la campagna nazionale per il trentennale dell’assassinio di Pedro, nel 2015.
👉 Leggi introduzione e indice del Quaderno sul nostro sito: https://antitesirivista.org/quaderni/sul-sentiero-di-pedro/
Scrivici per ordinare la tua copia, oppure vieni nei nostri punti di distribuzione:
📍Catania - Comitato di Solidarietà Popolare Graziella Giuffrida, Via Vittorio Emanuele 436
📍Firenze - Spazio Autogestito D5, Polo di Novoli
📍Mestre - Tuttinpiedi, Piazzetta Canova 1
📍Milano - Revdar, Via Quinto Romano 17
📍Padova - Biblioteca Stella Rossa, Galleria Ognissanti 8
📍Sesto San Giovanni - Spazio Magenta, Via Magenta 117
Potete trovare il Quaderno e i numeri della Rivista anche a Trieste, Genova, Torino, Roma, Vicenza e Bologna scrivendo ad antitesi@inventati.org
Antitesi - Organizzazione comunista
🔻 Attraverso questo testo, vogliamo tenere vivo il ricordo del compagno Pedro, il suo essere comunista e rivoluzionario in quella stagione di lotte e repressione. Celebriamo Pedro per farci forti della determinazione e dello spirito rivoluzionario che caratterizzarono lui come le migliaia di compagni che presero parte a quelle esperienze rivoluzionarie, da cui possiamo trarre forza e ispirazione per il nostro lavoro di comunisti oggi.
🔎 Il quaderno si divide in due parti. Nella prima inquadriamo la vita e l’assassinio del compagno Pedro all’interno dell’incredibile stagione rivoluzionaria in cui si è svolta, così come della durissima repressione che lo Stato mise in campo per fermarla. La seconda parte raccoglie una serie di testi recuperati negli anni e durante la campagna nazionale per il trentennale dell’assassinio di Pedro, nel 2015.
👉 Leggi introduzione e indice del Quaderno sul nostro sito: https://antitesirivista.org/quaderni/sul-sentiero-di-pedro/
Scrivici per ordinare la tua copia, oppure vieni nei nostri punti di distribuzione:
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📍Firenze - Spazio Autogestito D5, Polo di Novoli
📍Mestre - Tuttinpiedi, Piazzetta Canova 1
📍Milano - Revdar, Via Quinto Romano 17
📍Padova - Biblioteca Stella Rossa, Galleria Ognissanti 8
📍Sesto San Giovanni - Spazio Magenta, Via Magenta 117
Potete trovare il Quaderno e i numeri della Rivista anche a Trieste, Genova, Torino, Roma, Vicenza e Bologna scrivendo ad antitesi@inventati.org
Antitesi - Organizzazione comunista
Il 6 marzo 2025, a Trieste, presso "Bibitando e Magnando", Via dell'Istria 24, presentiamo il nuovo Quaderno di Antitesi come contributo nella campagna “Pedro vive nella prospettiva rivoluzionaria”.
Abbiamo rieditato questo testo per tenere vivo il ricordo del compagno Pedro, il suo essere comunista e rivoluzionario in quella stagione di lotte e repressione.
Celebriamo Pedro per farci forti della determinazione e dello spirito rivoluzionario che caratterizzarono lui come le migliaia di compagni che presero parte a quelle esperienze rivoluzionarie, da cui possiamo trarre forza e ispirazione per il nostro lavoro di comunisti oggi.
Rilanciamo anche il presidio in ricordo del compagno Pedro, il 9 marzo 2025 in Via Giulia 39 - Trieste.
9 MARZO 1985 - Lo Stato borghese uccide un militante comunista. Una colpa che il tempo non cancella.
9 MARZO 2025 - I comunisti non dimenticano.
Antitesi - Organizzazione comunista
👉 evento facebook
Abbiamo rieditato questo testo per tenere vivo il ricordo del compagno Pedro, il suo essere comunista e rivoluzionario in quella stagione di lotte e repressione.
Celebriamo Pedro per farci forti della determinazione e dello spirito rivoluzionario che caratterizzarono lui come le migliaia di compagni che presero parte a quelle esperienze rivoluzionarie, da cui possiamo trarre forza e ispirazione per il nostro lavoro di comunisti oggi.
Rilanciamo anche il presidio in ricordo del compagno Pedro, il 9 marzo 2025 in Via Giulia 39 - Trieste.
9 MARZO 1985 - Lo Stato borghese uccide un militante comunista. Una colpa che il tempo non cancella.
9 MARZO 2025 - I comunisti non dimenticano.
Antitesi - Organizzazione comunista
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🔻 Prove di mobilitazione reazionaria 🔻
15 marzo 2025 manifestazione a Roma per la guerra
Nel momento in cui la Commissione Europea si appresta a stanziare 800 miliardi di euro per armarsi per la guerra, c’è chi ha pensato bene di convocare una manifestazione in appoggio all’Unione Europea.
“Una piazza per l’Europa“ è a tutti gli effetti una manifestazione a supporto del malconcio aggregato imperialista europeo. Questo blocco si trova a fare i conti con una crisi sempre più profonda. L’oligarchia finanziaria e le classi dirigenti nostrane pensano di affrontarla con l’economia di guerra.
15 marzo 2025 manifestazione a Roma per la guerra
Nel momento in cui la Commissione Europea si appresta a stanziare 800 miliardi di euro per armarsi per la guerra, c’è chi ha pensato bene di convocare una manifestazione in appoggio all’Unione Europea.
“Una piazza per l’Europa“ è a tutti gli effetti una manifestazione a supporto del malconcio aggregato imperialista europeo. Questo blocco si trova a fare i conti con una crisi sempre più profonda. L’oligarchia finanziaria e le classi dirigenti nostrane pensano di affrontarla con l’economia di guerra.
🔎 La frazione europea dell’oligarchia finanziaria, di fronte al disimpegno dell’Amministrazione Trump, gioca alla guerra sulla pelle delle masse popolari di tutto il continente. Vuole continuare a portare al macello le masse ucraine. Vuole costringere l’intera Europa a uno stato di guerra permanente, con tagli alla sanità, all’istruzione, alle pensioni e all’assistenza sociale. Questo in una situazione in cui l’aggravarsi della crisi porta già disoccupazione, precarietà, aumento del costo della vita e miseria per strati sempre più ampi della popolazione.
La sinistra borghese, fino a Calenda, rilancia la mobilitazione per il “sogno europeo”. I sindacati confederali CGIL, CISL e UIL aderiscono, mostrando chiaramente il grado di partecipazione dei loro vertici alla linea guerrafondaia delle classi dominanti: un patto corporativo di guerra. Un’adesione che però non sembra essere ben digerita dalla base. Lo dimostra la presa di posizione degli iscritti CGIL contro la presenza in piazza.
Insomma, tutti d’accordo sulla vecchia massima imperialista : “se vuoi la pace prepara la guerra”. Naturalmente assieme ai loro padroni, oligarchi della finanza e monopolisti del complesso militare-industriale, quella che vogliono è la pace dei cimiteri e l’aggravarsi dell’oppressione delle classi lavoratrici e dei popoli. La stessa “pace” che stanno perseguendo, appoggiando i criminali sionisti nel genocidio ai danni del popolo palestinese, a Gaza e in Cisgiordania.
🔻 Vogliono trascinarci nella guerra. Ma il popolo è contro il loro armamento. E quindi per aggirare l’ostacolo, percorrono la strada della mistificazione e dell’ipocrisia con questa “piazza per l’Europa”. Quella percorsa è la via della mobilitazione reazionaria in appoggio al proprio imperialismo.
Contro questa via dobbiamo rilanciare la mobilitazione rivoluzionaria. Contro la guerra imperialista. Contro il sistema di oppressione e sfruttamento che, per far fronte alla sua crisi, conduce a questa spirale di guerra e distruzione.
🚩 Contro il patto corporativo di guerra!
🚩 Contro l’aggregato imperialista europeo!
🚩 Morte all’imperialismo – Libertà ai popoli!
Antitesi – Organizzazione comunista
👉 link al sito: https://antitesirivista.org/volantini-e-comunicati/prove-di-mobilitazione-reazionaria/
👉 post su Ig: https://www.instagram.com/p/DG2q0qRuKdY/?img_index=7&igsh=MTYxaXZ2ZzQxem55bA==
La sinistra borghese, fino a Calenda, rilancia la mobilitazione per il “sogno europeo”. I sindacati confederali CGIL, CISL e UIL aderiscono, mostrando chiaramente il grado di partecipazione dei loro vertici alla linea guerrafondaia delle classi dominanti: un patto corporativo di guerra. Un’adesione che però non sembra essere ben digerita dalla base. Lo dimostra la presa di posizione degli iscritti CGIL contro la presenza in piazza.
Insomma, tutti d’accordo sulla vecchia massima imperialista : “se vuoi la pace prepara la guerra”. Naturalmente assieme ai loro padroni, oligarchi della finanza e monopolisti del complesso militare-industriale, quella che vogliono è la pace dei cimiteri e l’aggravarsi dell’oppressione delle classi lavoratrici e dei popoli. La stessa “pace” che stanno perseguendo, appoggiando i criminali sionisti nel genocidio ai danni del popolo palestinese, a Gaza e in Cisgiordania.
🔻 Vogliono trascinarci nella guerra. Ma il popolo è contro il loro armamento. E quindi per aggirare l’ostacolo, percorrono la strada della mistificazione e dell’ipocrisia con questa “piazza per l’Europa”. Quella percorsa è la via della mobilitazione reazionaria in appoggio al proprio imperialismo.
Contro questa via dobbiamo rilanciare la mobilitazione rivoluzionaria. Contro la guerra imperialista. Contro il sistema di oppressione e sfruttamento che, per far fronte alla sua crisi, conduce a questa spirale di guerra e distruzione.
🚩 Contro il patto corporativo di guerra!
🚩 Contro l’aggregato imperialista europeo!
🚩 Morte all’imperialismo – Libertà ai popoli!
Antitesi – Organizzazione comunista
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Forwarded from RadiAzione
⚡L'ASSALTO AL CIELO - Una serie di podcast sulle lotte Rivoluzionarie degli anni '70
🔻Come contributo alla campagna nazionale Pedro vive nella prospettiva rivoluzionaria promossa a 40 anni dal suo omicidio, pubblichiamo 5 podcast, dal 9 marzo al 20 aprile a domeniche alternate, per rinnovare il ricordo della sua figura di coerente militante comunista ma anche per riflettere sullo straordinario ciclo di lotte che caratterizzò l’Italia, e non solo, dalla fine degli anni 60 attraverso tutti gli anni 70 fino ai primi anni 80.
🔻Un decennio abbondante di enormi mobilitazioni che posero nettamente il problema della rottura rivoluzionaria e la presa del potere al punto da spaventare la borghesia italiana che rispose con ogni mezzo a sua disposizione: arresti di massa, leggi speciali, tortura fino al terrorismo di stato e le esecuzioni a sangue freddo di militanti comunisti, come fu quello di Pedro e di molti altri.
🔻Una stagione rivoluzionaria che dimostrò che lo Stato italiano, pur cambiando facciata dall’epoca fascista, manteneva inalterato tutto il suo armamentario ideologico e repressivo. Una stagione di lotta di classe che con la sua forza raggiunse innumerevoli conquiste sociali e politiche, che a quarant’anni di distanza vediamo oggi completamente smantellate.
🔻A decenni dalla sconfitta di quell' "assalto al cielo", la crisi capitalista odierna e la tendenza sempre più marcata alla guerra, pongono davanti a tutti noi la necessità di riprendere in mano la prospettiva che i compagni come Pedro portarono avanti in quegli anni fino alle estreme conseguenze.
🚩Sul sentiero di Pedro, sul sentiero della lotta di classe, fino al comunismo!
🔻Come contributo alla campagna nazionale Pedro vive nella prospettiva rivoluzionaria promossa a 40 anni dal suo omicidio, pubblichiamo 5 podcast, dal 9 marzo al 20 aprile a domeniche alternate, per rinnovare il ricordo della sua figura di coerente militante comunista ma anche per riflettere sullo straordinario ciclo di lotte che caratterizzò l’Italia, e non solo, dalla fine degli anni 60 attraverso tutti gli anni 70 fino ai primi anni 80.
🔻Un decennio abbondante di enormi mobilitazioni che posero nettamente il problema della rottura rivoluzionaria e la presa del potere al punto da spaventare la borghesia italiana che rispose con ogni mezzo a sua disposizione: arresti di massa, leggi speciali, tortura fino al terrorismo di stato e le esecuzioni a sangue freddo di militanti comunisti, come fu quello di Pedro e di molti altri.
🔻Una stagione rivoluzionaria che dimostrò che lo Stato italiano, pur cambiando facciata dall’epoca fascista, manteneva inalterato tutto il suo armamentario ideologico e repressivo. Una stagione di lotta di classe che con la sua forza raggiunse innumerevoli conquiste sociali e politiche, che a quarant’anni di distanza vediamo oggi completamente smantellate.
🔻A decenni dalla sconfitta di quell' "assalto al cielo", la crisi capitalista odierna e la tendenza sempre più marcata alla guerra, pongono davanti a tutti noi la necessità di riprendere in mano la prospettiva che i compagni come Pedro portarono avanti in quegli anni fino alle estreme conseguenze.
🚩Sul sentiero di Pedro, sul sentiero della lotta di classe, fino al comunismo!
Forwarded from RadiAzione
⚡L'ASSALTO AL CIELO - Una serie di podcast sulle lotte Rivoluzionarie degli anni '70
📻 Ep.1 - PEDRO: UN SIMBOLO DI RESISTENZA
👉 Ascolta il podcast qui: https://radiazione.org/podcast/pedro-vive-nella-prospettiva-rivoluzionaria-1985-2025/
📻 Ep.1 - PEDRO: UN SIMBOLO DI RESISTENZA
👉 Ascolta il podcast qui: https://radiazione.org/podcast/pedro-vive-nella-prospettiva-rivoluzionaria-1985-2025/
🔻A 40 anni dall'esecuzione di Pedro, compagno comunista ucciso a Trieste dalla Digos e dai servizi segreti, abbiamo chiamato un presidio davanti alla casa dove é caduto.
🔻Pedro, come tutti i compagni che sono stati ammazzati dallo stato negli anni 70/80, é stato ucciso per la sua militanza comunista e la sua convinzione rivoluzionaria.
È importante ricordare che il mandante dell’omicidio di Pedro ieri è lo stesso stato stragista e corrotto che oggi, piegato agli interessi della borghesia imperialista, arma e finanzia l'entità sionista e il suo gen0c1dio.
🔻Pedro, come tutti i compagni che sono stati ammazzati dallo stato negli anni 70/80, é stato ucciso per la sua militanza comunista e la sua convinzione rivoluzionaria.
È importante ricordare che il mandante dell’omicidio di Pedro ieri è lo stesso stato stragista e corrotto che oggi, piegato agli interessi della borghesia imperialista, arma e finanzia l'entità sionista e il suo gen0c1dio.
🔻I compagni che conoscevano Pedro ci parlano di un comunista determinato che, crivellato di colpi nell'androne, trova la forza di uscire in strada per avere dei testimoni della sua esecuzione.
La sua memoria parla di un sentiero tracciato da compagni e compagne come lui, compagni e compagne proletarie che volevano percorrere una strada verso un orizzonte diverso, rivoluzionario.
Dopo una repressione ferocissima di quelle lotte e il tentativo di cancellarne la memoria, quel sentiero è sicuramente più difficile da scorgere, pieno di rovi ed erbacce. Ma riallacciare il filo rosso che lega la prospettiva rivoluzionaria di ieri con quella di oggi é un compito che dobbiamo assumerci.
🔻Se negli anni 70 e 80 l'assalto al cielo era diretto contro a un capitalismo che iniziava a sprofondare nella crisi, oggi quella crisi é arrivata al suo culmine, con attacchi sempre piu pesanti alle conquiste dei lavoratori e con lo spettro della guerra mondiale che si fa sempre piu concreto.
🔻Oggi, molto più che negli anni di Pedro, ci troviamo orfani di un'organizzazione comunista all'altezza dei compiti che ci si presentano davanti.
Vogliamo riannodare quel filo rosso tra la nostra generazione e quella generazione di rivoluzionari che ci ha preceduto, che spesso ha sacrificato la vita per questo e fare nostro tutto lo slancio e l'entusiasmo di Pedro e della sua generazione.
Solo riappropriandoci della nostra storia potremmo percorrere quella strada.
Pedro vive nella prospettiva rivoluzionaria:
per il comunismo!🚩
Post instagram:
https://www.instagram.com/p/DG_hYDVOetL/?igsh=MTVvcTRxdGxoczRiMQ==
La sua memoria parla di un sentiero tracciato da compagni e compagne come lui, compagni e compagne proletarie che volevano percorrere una strada verso un orizzonte diverso, rivoluzionario.
Dopo una repressione ferocissima di quelle lotte e il tentativo di cancellarne la memoria, quel sentiero è sicuramente più difficile da scorgere, pieno di rovi ed erbacce. Ma riallacciare il filo rosso che lega la prospettiva rivoluzionaria di ieri con quella di oggi é un compito che dobbiamo assumerci.
🔻Se negli anni 70 e 80 l'assalto al cielo era diretto contro a un capitalismo che iniziava a sprofondare nella crisi, oggi quella crisi é arrivata al suo culmine, con attacchi sempre piu pesanti alle conquiste dei lavoratori e con lo spettro della guerra mondiale che si fa sempre piu concreto.
🔻Oggi, molto più che negli anni di Pedro, ci troviamo orfani di un'organizzazione comunista all'altezza dei compiti che ci si presentano davanti.
Vogliamo riannodare quel filo rosso tra la nostra generazione e quella generazione di rivoluzionari che ci ha preceduto, che spesso ha sacrificato la vita per questo e fare nostro tutto lo slancio e l'entusiasmo di Pedro e della sua generazione.
Solo riappropriandoci della nostra storia potremmo percorrere quella strada.
Pedro vive nella prospettiva rivoluzionaria:
per il comunismo!🚩
Post instagram:
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🚩 Antitesi Organizzazione Comunista propone la proiezione del film “Pensando ad Anna” nell'ambito della campagna “Pedro vive nella prospettiva rivoluzionaria”. Campagna promossa per ricordare la figura del militante comunista Pietro Greco nella ricorrenza del quarantesimo anniversario della sua uccisione da parte degli agenti della controrivoluzione dello Stato italiano.
Il nostro intento è quello di riflettere sulla ricchezza di lotte sociali e determinazioni rivoluzionarie che caratterizzarono gli anni '70 in Italia, e di come fecero i conti con la repressione.
Il nostro intento è quello di riflettere sulla ricchezza di lotte sociali e determinazioni rivoluzionarie che caratterizzarono gli anni '70 in Italia, e di come fecero i conti con la repressione.
🔎 La figura di Pedro e quella di Pasquale, nelle diversità dei vissuti e nella scelta comune della militanza comunista, hanno la forza di mostrare l'ampiezza e la radicalità di quella stagione di lotta. Mostrano bene l'ampio spettro di un ciclo di lotta che dalle fabbriche, dalle università coinvolse l'intero proletariato e investì tutta la società.
Questa ricchezza trova una sua precisa testimonianza nella storia di Pasquale, nel fatto che in quel frangente anche il proletariato extralegale, la “feccia della società”, i “dannati della terra”, si erano potuti trasformare in “avanguardia della rivoluzione”.
🔻 La nostra riflessione non vuole essere una semplice commemorazione, ma un opera di controinformazione contro la criminalizzazione e la rimozione di quella storia collettiva per appropriarcene come parte integrante della storia nostra, della nostra classe e di tutti gli oppressi nella lotta contro sfruttamento, dominio e guerra imperialista.
Una riflessione che collochiamo nella situazione attuale di crisi del capitalismo e di guerra imperialista. Una situazione caratterizzata dal genocidio del popolo palestinese e dalla sua eroica resistenza. Una situazione in cui ci interessa perseguire la via della costruzione del Partito comunista e della rivoluzione socialista: solo percorrendo questa via potremo portare il nostro contributo per spezzare la spirale della devastazione imperialista che sta portando alla terza guerra mondiale.
🚩SUL SENTIERO DI PEDRO PER UNA PROSPETTIVA RIVOLUZIONARIA! 🚩
MILANO - 22 marzo, ore 20:30
Revdar, via Quinto Romano 17
GENOVA - 23 marzo, ore 20:30
Club Amici del Cinema, via Rolando 15
CATANIA - 7 aprile, ore 19:30
Cinema King, via De Curtis 14
Antitesi - Organizzazione comunista
Questa ricchezza trova una sua precisa testimonianza nella storia di Pasquale, nel fatto che in quel frangente anche il proletariato extralegale, la “feccia della società”, i “dannati della terra”, si erano potuti trasformare in “avanguardia della rivoluzione”.
🔻 La nostra riflessione non vuole essere una semplice commemorazione, ma un opera di controinformazione contro la criminalizzazione e la rimozione di quella storia collettiva per appropriarcene come parte integrante della storia nostra, della nostra classe e di tutti gli oppressi nella lotta contro sfruttamento, dominio e guerra imperialista.
Una riflessione che collochiamo nella situazione attuale di crisi del capitalismo e di guerra imperialista. Una situazione caratterizzata dal genocidio del popolo palestinese e dalla sua eroica resistenza. Una situazione in cui ci interessa perseguire la via della costruzione del Partito comunista e della rivoluzione socialista: solo percorrendo questa via potremo portare il nostro contributo per spezzare la spirale della devastazione imperialista che sta portando alla terza guerra mondiale.
🚩SUL SENTIERO DI PEDRO PER UNA PROSPETTIVA RIVOLUZIONARIA! 🚩
MILANO - 22 marzo, ore 20:30
Revdar, via Quinto Romano 17
GENOVA - 23 marzo, ore 20:30
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CATANIA - 7 aprile, ore 19:30
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Antitesi - Organizzazione comunista
🔥 La solidarietà al popolo palestinese è innanzitutto solidarietà alla sua Resistenza. Quindi, è fondamentale conoscere contro cosa lottano i palestinesi: il sionismo. Perché non si può sostenere la lotta palestinese senza colpire l’ideologia che l’opprime.
Per farlo abbiamo deciso di presentare il "Quaderno sul sionismo", una pubblicazione che va ad indagare le radici storiche e di classe di questa ideologia, nata qui in Europa e che sempre qui trova sostegno e finanziamento per il suo progetto coloniale. Il sionismo è anche un nostro problema e per combatterlo dobbiamo conoscerlo.
📌 DOMANI - sabato 15 marzo - ore 16:30
C.S.O.A - SEDE EX-SNIA - via Prenestina 173, Roma
👉 IG: https://www.instagram.com/p/DG3H5mDMYBH/?igsh=MXE5NmZmeWkzNzdsbA==
Per farlo abbiamo deciso di presentare il "Quaderno sul sionismo", una pubblicazione che va ad indagare le radici storiche e di classe di questa ideologia, nata qui in Europa e che sempre qui trova sostegno e finanziamento per il suo progetto coloniale. Il sionismo è anche un nostro problema e per combatterlo dobbiamo conoscerlo.
📌 DOMANI - sabato 15 marzo - ore 16:30
C.S.O.A - SEDE EX-SNIA - via Prenestina 173, Roma
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🚩 SOLO LA RIVOLUZIONE PUÒ FERMARE GUERRA E DEVASTAZIONE AMBIENTALE
Esprimiamo tutta la nostra solidarietà a chi – da Napoli alla Toscana, all’Emilia – in queste ore, in queste settimane, si trova, ancora una volta, a resistere davanti a disastri ambientali annunciati.
🔎 In questa fase di profonda crisi del capitalismo, la necessità della guerra rappresenta la direttrice su cui si muovono le scelte dell’attuale classe dominante. Poco importano i bisogni e gli interessi delle masse popolari e dei territori in cui esse vivono. La priorità è unicamente la prosecuzione, sul fronte esterno, di ciò che continua a garantire la valorizzazione dei capitali, in particolare quelli legati al complesso militare-industriale, che oggi offrono i maggiori margini di profitto.
Esprimiamo tutta la nostra solidarietà a chi – da Napoli alla Toscana, all’Emilia – in queste ore, in queste settimane, si trova, ancora una volta, a resistere davanti a disastri ambientali annunciati.
🔎 In questa fase di profonda crisi del capitalismo, la necessità della guerra rappresenta la direttrice su cui si muovono le scelte dell’attuale classe dominante. Poco importano i bisogni e gli interessi delle masse popolari e dei territori in cui esse vivono. La priorità è unicamente la prosecuzione, sul fronte esterno, di ciò che continua a garantire la valorizzazione dei capitali, in particolare quelli legati al complesso militare-industriale, che oggi offrono i maggiori margini di profitto.
È con questo paradigma che crediamo vadano ricercate le responsabilità politiche dei disastri ambientali che si susseguono nel nostro territorio, dal Nord al Sud.
Questi eventi sono il risultato del progressivo dirottamento dei finanziamenti pubblici, destinati agli interventi necessari per la messa in sicurezza dei territori, verso soggetti privati, il cui unico interesse è il profitto a tutti i costi.
“Socializzare le perdite e privatizzare i profitti” è, infatti, il mantra su cui, ormai da anni, i vari governi basano la legge di bilancio. È il caso degli enormi finanziamenti pubblici per la realizzazione delle grandi opere, dall’impatto ambientale altissimo, come il TAV o il ponte sullo Stretto, che, seppur lontane dai reali bisogni delle masse popolari, garantiscono profitti per i soliti noti.
Allo stesso modo, la svolta green – che si è già ampiamente dimostrata tutt’altro che una soluzione ai problemi ambientali – rappresenta una strategia per rilanciare l’egemonia occidentale attraverso una tecnologia funzionale all’implementazione di un nuovo modello di accumulazione e valorizzazione del capitale.
Oggi la destinazione di 800 miliardi per il riarmo europeo chiarisce nitidamente quali siano le priorità dell’attuale classe dominante.
🔎 Le esondazioni in provincia di Firenze hanno messo in evidenza, ancora una volta, l’incapacità di intervenire in modo efficace sulla manutenzione delle infrastrutture idriche e sulla gestione del territorio; così come il bradisismo nell’area flegrea di Napoli ha evidenziato la vulnerabilità del territorio e l’incapacità delle istituzioni di prevenire i disastri. È sempre più evidente che lo Stato e le istituzioni non hanno alcun interesse nella vera messa in sicurezza dei territori: dai luoghi di lavoro, dove ogni giorno si contano morti, fino agli edifici che non rispettano le normative antisismiche e alle infrastrutture idriche inadeguate a contenere le forti piogge degli ultimi anni.
🚩 Davanti a tutto ciò, ancora una volta, l’unica risposta possibile è offerta dalle mobilitazioni delle masse popolari, nella loro capacità di organizzarsi per sopravvivere: come a Napoli, con l’occupazione del municipio e dell’ex base Nato antisismica da parte dei residenti dell’area flegrea per l’emergenza bradisismo; così come con la formazione delle brigate popolari di solidarietà che, in tutta Italia, si attivano ogni volta che si verifica un’esondazione o un terremoto.
Ma è proprio davanti alla capacità delle masse di organizzarsi e lottare che lo Stato risponde gestendo le contraddizioni sociali in chiave sempre più repressiva e autoritaria, colpendo chi lotta, poiché nessuno deve dettare un’agenda politica differente e nulla deve incrinare la pacificazione interna.
Intanto le masse popolari continuano a contare i morti.
Questi eventi sono il risultato del progressivo dirottamento dei finanziamenti pubblici, destinati agli interventi necessari per la messa in sicurezza dei territori, verso soggetti privati, il cui unico interesse è il profitto a tutti i costi.
“Socializzare le perdite e privatizzare i profitti” è, infatti, il mantra su cui, ormai da anni, i vari governi basano la legge di bilancio. È il caso degli enormi finanziamenti pubblici per la realizzazione delle grandi opere, dall’impatto ambientale altissimo, come il TAV o il ponte sullo Stretto, che, seppur lontane dai reali bisogni delle masse popolari, garantiscono profitti per i soliti noti.
Allo stesso modo, la svolta green – che si è già ampiamente dimostrata tutt’altro che una soluzione ai problemi ambientali – rappresenta una strategia per rilanciare l’egemonia occidentale attraverso una tecnologia funzionale all’implementazione di un nuovo modello di accumulazione e valorizzazione del capitale.
Oggi la destinazione di 800 miliardi per il riarmo europeo chiarisce nitidamente quali siano le priorità dell’attuale classe dominante.
🔎 Le esondazioni in provincia di Firenze hanno messo in evidenza, ancora una volta, l’incapacità di intervenire in modo efficace sulla manutenzione delle infrastrutture idriche e sulla gestione del territorio; così come il bradisismo nell’area flegrea di Napoli ha evidenziato la vulnerabilità del territorio e l’incapacità delle istituzioni di prevenire i disastri. È sempre più evidente che lo Stato e le istituzioni non hanno alcun interesse nella vera messa in sicurezza dei territori: dai luoghi di lavoro, dove ogni giorno si contano morti, fino agli edifici che non rispettano le normative antisismiche e alle infrastrutture idriche inadeguate a contenere le forti piogge degli ultimi anni.
🚩 Davanti a tutto ciò, ancora una volta, l’unica risposta possibile è offerta dalle mobilitazioni delle masse popolari, nella loro capacità di organizzarsi per sopravvivere: come a Napoli, con l’occupazione del municipio e dell’ex base Nato antisismica da parte dei residenti dell’area flegrea per l’emergenza bradisismo; così come con la formazione delle brigate popolari di solidarietà che, in tutta Italia, si attivano ogni volta che si verifica un’esondazione o un terremoto.
Ma è proprio davanti alla capacità delle masse di organizzarsi e lottare che lo Stato risponde gestendo le contraddizioni sociali in chiave sempre più repressiva e autoritaria, colpendo chi lotta, poiché nessuno deve dettare un’agenda politica differente e nulla deve incrinare la pacificazione interna.
Intanto le masse popolari continuano a contare i morti.
È la guerra di classe che ci viene imposta dall’alto: con i licenziamenti di massa e lo smantellamento del tessuto produttivo, con la svendita del nostro patrimonio pubblico, con la speculazione edilizia, con la politica della sicurezza e della paura usata per rafforzare la militarizzazione del territorio e colpire chiunque osi alzare la testa—ma non per la messa in sicurezza dei posti di lavoro e dei territori.
È solo nella capacità di organizzarsi al di fuori dello Stato borghese e delle sue inutili istituzioni—come a Napoli, a Campi Bisenzio, in Emilia, in Abruzzo—che le masse possono imporre e tutelare i propri bisogni e interessi di classe.
🚩 Solo distruggendo il capitalismo e strappando il potere politico alla borghesia imperialista possiamo invertire questa tendenza di morte, distruzione e sfruttamento. Se le scelte politiche che caratterizzano la fase attuale sono determinate dalla classe dominante, allora “resistere oggi per vincere domani” non è vuota retorica, ma una prospettiva rivoluzionaria. Dobbiamo tornare a porci non solo i problemi di carattere immediato, ma soprattutto quelli di carattere strategico: strappare il potere dalle mani della borghesia imperialista.
Non ci potrà essere una reale tutela dell’ambiente finché non metteremo fine al modo di produzione capitalistico.
SOLO LA RIVOLUZIONE PUÒ FERMARE GUERRA E DEVASTAZIONE AMBIENTALE!
Antitesi – Organizzazione comunista
👉 https://antitesirivista.org/?p=3959&preview=true&_thumbnail_id=3960
È solo nella capacità di organizzarsi al di fuori dello Stato borghese e delle sue inutili istituzioni—come a Napoli, a Campi Bisenzio, in Emilia, in Abruzzo—che le masse possono imporre e tutelare i propri bisogni e interessi di classe.
🚩 Solo distruggendo il capitalismo e strappando il potere politico alla borghesia imperialista possiamo invertire questa tendenza di morte, distruzione e sfruttamento. Se le scelte politiche che caratterizzano la fase attuale sono determinate dalla classe dominante, allora “resistere oggi per vincere domani” non è vuota retorica, ma una prospettiva rivoluzionaria. Dobbiamo tornare a porci non solo i problemi di carattere immediato, ma soprattutto quelli di carattere strategico: strappare il potere dalle mani della borghesia imperialista.
Non ci potrà essere una reale tutela dell’ambiente finché non metteremo fine al modo di produzione capitalistico.
SOLO LA RIVOLUZIONE PUÒ FERMARE GUERRA E DEVASTAZIONE AMBIENTALE!
Antitesi – Organizzazione comunista
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