Antitesi n.00Controrivoluzione ed egemonia di classe

Il decreto Alfano

Il D.L. 7/2015 in sintesi

“Controrivoluzione ed egemonia di classe” da Antitesi n.00 pag.62


La vastità degli ambiti toccati con un solo atto di legge è resa dall’intitolazione: “Misure urgenti per il contrasto del terrorismo, anche di matrice internazionale nonché proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle Organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione”.
Esposizione di alcuni dei punti contenuti nel provvedimento:

  • Modifiche all’articolo 270 quater: si introduce la punibilità del soggetto reclutato con finalità di terrorismo (oltre a quella del
    reclutatore), anche fuori dai casi di partecipazione ad associazioni;
  • Viene introdotto l’articolo 270 quater 1: prevede l’introduzione di una nuova figura di reato destinata a punire chi organizza, finanzia e propaganda viaggi finalizzati al compimento delle condotte con finalità di terrorismo;
  • Modifiche all’articolo 270 quinquies: prevede la punibilità per il “singolo disorganizzato”, cioè viene introdotta la punibilità di chi si “auto-addestra”, fino ad ora era punito solo chi era addestrato da un terzo. In merito alla punibilità dell’auto-addestramento, si può osservare che questa norma esce dai confini strettamente internazionali e potrebbe avere un forte impatto a livello di repressione interna, considerando che potrebbero essere puniti singoli individui prima che commettano atti specifici, ma perché si “addestrano” a compierli;
  • Vengono modificati gli articoli 302 “istigazione a commettere reati contro la personalità dello Stato” e 414 “istigazione a delinquere” pura e semplice, con l’aggravamento considerevole delle pene se usati strumenti telematici o informatici; sempre nelle modifiche contenute nell’articolo 414, c’è un nuovo punto che prevede la possibilità per il Pubblico Ministero di ordinare agli internet provider la chiusura dei siti o la rimozione di alcuni contenuti in odore di propaganda “terroristica”; è previsto poi l’aggiornamento costante di una sorta di “black list” di siti internet “utilizzati per le attività e le condotte di cui agli articoli 270 bis e 270 sexies c.p.”;
  • In generale in tutto il decreto viene data particolare attenzione ai reati commessi tramite strumenti telematici o informatici,
    attraverso un considerevole aumento delle pene se i reati sono commessi con tali strumenti;
  • Introduzione degli articoli 678 bis “Detenzione abusiva di precursori di esplosivi” e 679 bis “Omissioni in materia di precursori di esplosivi”, sono inserite specifiche sanzioni, di ordine penale ed amministrativo, destinate a punire le violazioni sulla circolazione di sostanze che potrebbero essere impiegate per costruire ordigni esplosivi con materiali di uso comune (come il sale da cucina). In generale vi è un avanzamento della soglia di punibilità dell’uso di sostanze che sono precursori di esplosivi;
  • Misure di prevenzione (come la sorveglianza speciale o l’obbligo di dimora ecc.), viene introdotta la facoltà del Questore di ritirare il passaporto ai soggetti che si rechino all’estero per combattere in gruppi “terroristici” o di sospendere la validità di ogni altro documento equipollente; inoltre viene introdotta una figura di reato contro chi non rispetta gli obblighi derivati dalle misure disposte con il procedimento di prevenzione;
  • Vengono semplificate per la polizia le modalità per effettuare trattamenti di dati personali;
  • Nascerà un’unica “Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo”;
  • Viene sancita, fino al 31 gennaio 2016, la possibilità per i servizi di informazione di avere colloqui informativi, allo scopo di reperire informazioni per la prevenzione di atti con finalità di “terrorismo”, in carcere con detenuti (non necessariamente indagati per questi reati); vengono disciplinate ed estese ad altri reati le garanzie riconosciute ai servizi segreti per le operazioni sotto copertura e viene tutelata l’identità di copertura anche quando sono chiamati a testimoniare a processo;
  • Nel decreto vengono rifinanziate tutte le missioni militari che vedono impegnata l’Italia, in particolare la partecipazione delle forze armate e delle forze di polizia alle missioni internazionali, le iniziative in sostegno ai processi di “ricostruzione” e la partecipazione alle iniziative per il consolidamento dei processi di “pace e stabilizzazione” per una spesa complessiva di circa 622 milioni di euro. Le missioni riguardano l’Europa (Bosnia – Erzegovina, Albania, Kosovo, Cipro, Mediterraneo), l’Asia (Emirati Arabi Uniti, Bahrain, Qatar, Tampa-Florida per le esigenze connesse con le missioni internazionali in Medio Oriente e Asia, la missione Unifil in Libano, personale militare in attività di addestramento delle forze di sicurezza palestinesi, assistenza alla frontiera del valico di Rafah, in Georgia, in Iraq) e l’Africa (in Libia, partecipazione alla missione europea per il contrasto alla pirateria nel Corno d’Africa e nell’Oceano Indiano, in Mali, in Mozambico, nella Repubblica Centrafricana).

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