Con la Resistenza rompere l’assedio!
La Global Sumud Flotilla è partita. È partita con un boato, centinaia di migliaia di persone hanno accompagnato queste barche coi cuori pieni di speranza, in cortei di solidarietà al popolo palestinese organizzati in tutti i porti di partenza.
Aldilà dell’esito di questa spedizione umanitaria, nell’augurio che tutti gli attivisti e le attiviste coinvolti tornino a casa illesi, queste mobilitazioni mostrano in tutte le città, a Genova in particolare, l’opposizione di grandi masse nei confronti delle scelte guerrafondaie delle classi dirigenti imperialiste occidentali.
Non ci deve interessare chi è alla testa di queste manifestazioni, l’opportunismo delle classi dominanti – e della sinistra parlamentare in particolare – punterà ad annacquare la realtà, depotenziare i contenuti, ridurre la solidarietà ad un pietismo umanitario. La vera solidarietà non si misura con le lacrime, ma con la lotta.
Abbiamo il dovere di ricordare a queste forze e a chi come noi vuole una Palestina libera dal fiume al mare che è grazie alla Resistenza che ancora oggi, dopo più di 75 anni, il popolo palestinese non ha chinato la testa davanti l’oppressore sionista.
La Flottilla ha già raggiunto il suo scopo: ha risvegliato le nostre coscienze, ha infuso in tutte e tutti noi un senso di riscatto di fronte all’impotenza in cui lo stato imperialista italiano e la nostra borghesia volevano disperderci. Per continuare a lottare e portare vera solidarietà alla Palestina, non possiamo lasciare che la lotta si estingua nell’infame, ipocrita e ormai irrealistica proposta “due popoli due stati”.
Come la Resistenza palestinese ci ha insegnato, per rompere l’assedio, per vincere contro l’imperialismo e i suoi tentacoli predatori dobbiamo essere uniti nel nome della Resistenza. Dobbiamo lottare proprio qui dove l’oppressione ha inizio, come già hanno detto che faranno i lavoratori e le lavoratrici del porto, a cui va tutta la nostra complicità, per trasformare la guerra imperialista in guerra di classe rivoluzionaria contro chi ogni giorno ci sfrutta, affama e reprime.
Dobbiamo lottare contro la nostra classe dirigente imperialista e assassina, contro il nostro stato che ci sta portando sul baratro di un terzo conflitto globale. Dobbiamo combattere lo stato di guerra e il riarmo che ci stanno imponendo. Dobbiamo pretendere che i soldi destinati a finanziare le guerre delle classi dominanti vengano spesi per sanità, istruzione e stato sociale.
Mobilitiamoci e lottiamo insieme per la Resistenza contro tutti gli oppressori. Solo i popoli uniti nel rovesciamento del capitalismo possono avere una speranza di vittoria. Dimostriamo al nostro governo e ai governi di tutto il mondo che i popoli sanno da che parte stare: dalla parte di chi resiste ogni giorno contro l’oppressione, qui come in Palestina. Il 4 ottobre a Roma ci sarà una grande manifestazione in sostegno alla Resistenza palestinese. Rilanciamo la mobilitazione, organizziamoci, moltiplichiamo le iniziative, partecipiamo alle manifestazioni in tutte le città.
Teniamoci pronti a bloccare tutto, in ogni luogo possibile, con ogni mezzo necessario, nel momento in cui le navi dovessero essere fermate dalle forze di occupazione sionista: la Resistenza dei palestinesi è la nostra Resistenza.
Per rompere l’assedio imperialista restiamo uniti nella Resistenza.
Morte all’imperialismo, libertà per i popoli!
Resistere per vincere!
Antitesi – Organizzazione comunista
