Volantini e comunicati

NESSUN PATTO CON STATO E PADRONI! NESSUN SACRIFICO PER LA VOSTRA GUERRA!

Primo Maggio 2025


Il futuro che ci stanno prospettando diventa sempre più nero, un incessante avvitarsi della crisi economica sembra trovare sbocco solo nella prospettiva, sempre più concreta, di una nuova guerra mondiale.
Vediamo direttamente le ricadute di queste scelte nelle nostre vite di lavoratori e lavoratrici, costretti a subire continue manovre lacrime e sangue, sacrifici che ci vengono imposti da un Governo che punta a dirottare tutte le risorse possibili sul sentiero della guerra.
Ci costringono ad affrontare altri anni di distruzione della spesa pubblica e dei servizi essenziali come sanità, istruzione e pensioni, mentre tagliano i bonus che permettevano un po’ di respiro ai proletari. Tutto questo mentre vengono dirottati oltre 11 miliardi nel settore bellico, tentando di usarlo come volano per la ripresa economica.

Siamo in uno stato di guerra dove il nostro nemico di classe si sta strutturando per far fronte ad un conflitto, che ad oggi sembra inevitabile.
Se sul piano economico vediamo un incremento della spesa militare, sullo scacchiere internazionale oggi regna il caos, segno di una continua instabilità di rapporti e accordi, mentre sul fronte interno continua incessante l’aumento dello sfruttamento e della repressione.
Non è un caso che il ddl 1236 (ex 1660) si collochi in questa situazione, andando a colpire picchetti e blocchi stradali, pratiche portate avanti da tutti i lavoratori e le lavoratrici, ovvero coloro che potrebbero essere i protagonisti del cambiamento.
La chiusura degli spazi di agibilità, l’istituzione delle Zone Rosse e l’utilizzo di Daspo e fogli di via, sono segno dei tempi, segno dell’esigenza che ha la controparte di avere un clima pacificato e silente, dove nessuno possa intromettersi nei loro piani.

Questo accade perché hanno paura.
I lavoratori e le lavoratrici possono essere il motore del cambiamento, possono essere coloro che mettono i bastoni tra le ruote dei piani guerrafondai del nostro Governo. Piani che faranno arricchire i soliti noti, mentre per noi guerra significa solo morte e distruzione. Non possiamo permettere che i loro progetti vadano avanti indisturbati, che con la scusa del “benessere comune” ci costringano a subire sempre più oppressione e sfruttamento.
L’ha dimostrato lo sciopero generale del 29 novembre, dove oltre 500 mila persone sono scese in Piazza a manifestare, lo hanno dimostrato gli operai della Volkswagen che hanno scioperato in 100 mila alla fine dello scorso anno, lo dimostrano tutte le mobilitazioni di settore, dai trasporti ai metalmeccanici: possiamo essere incisivi!

Dobbiamo organizzarci, a partire dai nostri posti di lavoro, per essere un sassolino nei loro ingranaggi, opponendoci alla prospettiva della guerra e lottando per un mondo senza più sfruttati e sfruttatori. Solo abbattendo questo sistema di classi, morte, guerra e sfruttamento possiamo invertire la strada verso la barbarie!

FERMIAMO LA GUERRA, RIPRENDIAMOCI IL NOSTRO FUTURO!

Antitesi – Organizzazione comunista