“Lo Stato di guerra – Presentazione articolo di Antitesi 16”
Registrazione audio dell’iniziativa “Lo Stato di guerra – Presentazione articolo di Antitesi 16” organizzata dal Collettivo Comunista Lunga Marcia
Revdar, Milano, 24 aprile 2024
INTRODUZIONE
I compagni e le compagne del Collettivo Comunista Lunga Marcia hanno deciso di organizzare questa presentazione in preparazione del 25 Aprile, ponendosi come obiettivo centrale l’affermazione di una linea politica giusta. Una linea che si riappropri dei valori e del lascito della Resistenza partigiana e che esprima la più totale solidarietà al Popolo e alla Resistenza palestinesi, legandosi al contesto generale di guerra imperialista e mettendo al centro la lotta contro quest’ultima.
Crediamo che presentazioni di questo genere si prestino per fare inchiesta sui compagni e sulla fruibilità dei contenuti politici della rivista, fornendo un’occasione di confronto e di messa a verifica degli strumenti di propaganda di cui ci siamo dotati.
L’articolo presentato, “Lo Stato di guerra – Gestire la crisi per condurre la guerra”, vuole porre in evidenza il carattere bellico che necessariamente il capitalismo in crisi assume nella fase attuale.
La classe dominante non può più solo gestire la crisi per condurre la guerra, ma deve ridefinire sia la struttura che la sovrastruttura in base ad essa. L’articolo si concentra sul legame dialettico tra crisi e guerra, sottolineando che è la crisi di sovraccumulazione di capitali a essere il fattore determinante della guerra, e non il contrario, come sostiene la propaganda borghese.
La crisi è l’aspetto principale. Tuttavia quando la guerra si concretizza, come diceva il compagno Mao, è da questa che bisogna partire.
La crisi deve quindi essere gestita per condurre la guerra. Di conseguenza, le formazioni occidentali sono obbligate a ridefinire la struttura economica in funzione della conduzione nel tempo della guerra. Per fare ciò, le borghesie imperialiste puntano sul keynesismo militare. Nello specifico, il keynesismo militare è perfettamente funzionale alla gestione della crisi poiché affronta il problema della valorizzazione dei capitali garantendo i profitti del complesso industriale-militare con soldi pubblici, cioè a spese delle masse. Contemporaneamente, la ridefinizione dell’economia in chiave militarista, permette alle borghesie imperialiste di concentrare gli sforzi produttivi nella preparazione allo scontro interimperialista diretto.
Nell’Unione Europea, un passaggio fondamentale è rappresentato dalla riforma del Patto di Stabilità, che esclude la spesa militare dai vincoli imposti ad altri settori come welfare e istruzione. In questa ridefinizione bellicista della struttura economica si realizzano sia gli interessi dell’oligarchia finanziaria europea, incarnata da Draghi, sia quelli del comparto militare industriale, incarnati da Crosetto.
La borghesia imperialista occidentale trova così, nella sintesi tra militarismo e keynesismo militare, il modo per gestire la crisi per condurre la guerra.
Inoltre, l’articolo analizza il passaggio da una sovrastruttura dalla faccia democratica e liberale a una autoritaria e poliziesca, cambiamento palesato nel “premierato” in Italia e nella Commissione Europea che mirano a una centralizzazione dei processi decisionali, per supportare lo “Stato di guerra”.
La Guerra si concretizza in chiari passaggi, come la missione Aspides e l’impegno diretto delle forze armate italiane nel Mar Rosso, mirato alla difesa degli interessi commerciali della borghesia imperialista nostrana. La necessità di difendere il Mediterraneo cosiddetto allargato, inteso come spazio vitale dell’imperialismo italiano che si trova attualmente sotto assedio, dimostra come la lotta dei popoli oppressi, e di quello palestinese in particolare, apra spazi di agibilità anche per le masse oppresse entro le stesse formazioni imperialiste.
Invitiamo all’ascolto e a contattarci se interessati alla rivista, ad un confronto o anche solo per partecipare a future iniziative.
SE LA RESISTENZA AVANZA, L’IMPERIALISMO ARRETRA!
CON LA RESISTENZA PALESTINESE!
CONTRO LA GUERRA IMPERIALISTA DELLA NATO!
ANTIFASCISMO È ANTISIONISMO!
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