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SUL SENTIERO DI PEDRO

PER UNA PROSPETTIVA RIVOLUZIONARIA

n. 02 – febbraio 2025


INDICE

Introduzione – p.8


PARTE I

Chi era Pedro: 4 marzo 1947 — 9 marzo 1985 – p.10

Gli anni ‘70 e il nuovo assalto al cielo – p.16

Repressione e pacificazione forzata – p.24


PARTE II

Corri “Pedro” verso la libertà – p.32

Il Condominio Sereno Occupato – p.36

I funerali di Pedro – p.40

L’unico terrorista è lo Stato – p.44

Solidarietà con i compagni italiani prigionieri e assassinati – p.46

Uno come noi, uno tra di noi. – p.50

Pedro: una colpa che il tempo non cancella! – p.54

Pedro — Calabria 1985 – p.62

Ricordando Pedro (2015) – p.64

Ricordo di un incontro – p.68

Dal decennale dell’assassinio di Pedro – p.70

9 marzo 1985 — 9 marzo 2015 Pedro vive nelle lotte! – p.72


Conclusioni – p.78

INTRODUZIONE

Il 9 marzo 1985 il militante comunista Pietro Greco, detto Pedro, veniva ucciso a Trieste da agenti della Digos e del Sisde. Questa barbara azione di controrivoluzione fu parte della strategia di annientamento delle determinazioni rivoluzionarie che a partire dall’inizio degli anni ‘70 si erano sviluppate, anche nel nostro paese, sull’onda del grande ciclo di lotte operaie e proletarie del ‘68-’69.
Oggi, in occasione del quarantesimo anniversario dell’omicidio di Pedro, rinnoviamo il ricordo della sua figura di militante comunista, che ha dedicato la vita alla causa della rivoluzione proletaria. Abbiamo deciso di rieditare questo testo come contributo all’interno della campagna “Pedro vive nella prospettiva rivoluzionaria”, promossa da Antitesi – Organizzazione Comunista.
Dobbiamo riappropriarci di questa storia, farla nostra e coglierne il portato in termini di insegnamenti utili a rafforzare la nostra determinazione nel costruire il Partito Comunista e la nostra linea rivoluzionaria nella situazione attuale. Una situazione diversa da quella degli anni ‘70-’80, ma che vede aggravarsi la stessa crisi del sistema con cui si confrontò quella stagione di lotte.
Questa stessa crisi, iniziata negli anni ‘70, oggi la borghesia imperialista la affronta con la guerra: guerra contro i popoli oppressi, guerra di genocidio contro l’eroica Resistenza del popolo palestinese, guerra interimperialista contro le potenze emergenti. Ma anche guerra di classe contro i lavoratori e le masse popolari.
Anche la repressione e la controrivoluzione attuale, per come si è strutturata nella tendenza alla fascistizzazione perseguita attraverso la linea delle “emergenze” e dello Stato forte e autoritario, trova la sua radice profonda nella politica di reazione messa in atto in quella stagione.
Una politica che si concretizzò nella “Strategia della tensione”, con le stragi di Gladio, dei servizi segreti e dei fascisti, nella repressione delle lotte di massa, nell’uso dei reati associativi contro le avanguardie, nella carcerazione di migliaia di comunisti, fino ad arrivare alla tortura e alle leggi speciali sul pentitismo e la dissociazione.
È la stessa linea nera che si manifesta nelle strette securitarie degli ultimi anni: dall’uso massiccio dei reati associativi contro chi lotta, alla criminalizzazione delle forme di protesta, fino ai tentativi di disciplinamento coercitivo delle masse, come si è ben visto con la gestione autoritaria della pandemia, l’introduzione del Green Pass e, oggi, con il decreto sicurezza.
Attraverso questo testo, vogliamo tenere vivo il ricordo del compagno Pedro, il suo essere comunista e rivoluzionario in quella stagione di lotte e repressione. Celebriamo Pedro per farci forti della determinazione e dello spirito rivoluzionario che caratterizzarono lui come le migliaia di compagni che presero parte a quelle esperienze rivoluzionarie, da cui possiamo trarre forza e ispirazione per il nostro lavoro di comunisti oggi.
Il quaderno si divide in due parti. Nella prima inquadriamo la vita e l’assassinio del compagno Pedro all’interno dell’incredibile stagione rivoluzionaria in cui si è svolta, così come della durissima repressione che lo Stato mise in campo per fermarla: la Resistenza tradita e il nuovo assalto al cielo degli anni ‘70, la “strategia della tensione”, i primi segnali della crisi economica capitalista e l’attacco alla classe operaia, fino alla partecipazione dell’Italia alla guerra in Libia del 1987, la prima missione bellica fuori dai propri confini dall’epoca del fascismo.
La seconda parte raccoglie una serie di testi recuperati negli anni e durante la campagna nazionale per il trentennale dell’assassinio di Pedro, nel 2015: contributi, lettere, testimonianze orali, racconti e aneddoti di vari compagni e compagne che hanno conosciuto Pedro o militato con lui. Alcuni ne hanno condiviso la quotidianità nel fermento degli anni ‘70 o l’esperienza della repressione; altri hanno vissuto a Padova in quel periodo e offrono un ricordo della situazione sociale e politica di quegli anni.
Durante una delle tante iniziative svolte in giro per l’Italia in ricordo del compagno, qualcuno disse che Pedro era un compagno di tutti: di coloro che lottarono con lui, di quelli che si avvicinarono alla politica dopo il suo omicidio, spinti dalla rabbia accumulata nel cuore, e di coloro che, come noi, ne hanno sentito parlare, hanno imparato a conoscere la sua eredità politica e hanno tenuto alta la bandiera della lotta.
D’altronde, come dicevano gli striscioni di allora, l’omicidio di Pedro fu… una colpa che il tempo non cancella.

Antitesi – Organizzazione comunista