Dal particolare al generale, da generale al particolare.
“Editoriale” da Antitesi n.08 – pag.3
Questo numero della rivista esce in un momento particolare. Con l’arrivo del Corona virus in questo periodo molto è improvvisamente cambiato, mentre gli articoli qui pubblicati sono stati scritti prima (chiusi in redazione il 29/2/2020).
Tuttavia pensiamo che restino utili come approfondimenti sulla situazione ‘di prima’ da riconsiderare alla luce di quello che stiamo vivendo ‘ora’.
Per una comprensione per quanto riguarda la situazione che si è determinata con l’arrivo del Covid-19 rimandiamo alle riflessioni che proponiamo nell’articolo “Crisi da Corona virus?” (chiuso in redazione il 21/3/2020).
I comunisti lottano per vincere sia nelle lotte specifiche – economiche – per ottenere o difendere conquiste, sia in quella generale – politica – per rivoluzionare i rapporti sociali esistenti.
Ogni vittoria nella singola lotta specifica rafforza la lotta di classe generale. Ogni lotta raggiunge più facilmente risultati positivi se la concezione che la orienta discende dalla comprensione generale della situazione che determina la contraddizione dalla quale essa è scaturita. E se la lotta è intesa come fucina di comunisti o scuola di comunismo, anche le sconfitte e gli attacchi repressivi possono rafforzare concretamente la battaglia generale per il cambiamento, forgiando donne e uomini coscienti del nemico e che si pongono il problema di come sconfiggerlo.
Questo legame dialettico tra la lotta specifica e la lotta generale va indagato con impegno e attenzione: esso rispecchia il nesso inscindibile tra teoria e pratica in cui, in generale, la pratica è principale. Ma, “Nei momenti in cui, come disse Lenin, ‘senza teoria rivoluzionaria non vi può essere movimento rivoluzionario’, la creazione e la diffusione della teoria rivoluzionaria svolgono la funzione principale”. [1]
Siamo agevolati nel compito di appropriarci di questa concezione dialettica da chi è venuto prima di noi e ci ha lasciato preziosi insegnamenti.
Ci teniamo, visto il tema di questo numero, a sottolineare che per teoria del proletariato intendiamo pratica elaborata. Infatti, la citazione che segue, ovvero il perno attorno al quale ruotano le riflessioni di questo numero di Antitesi, fa parte di uno scritto, Sulla contraddizione, del compagno Mao Tse Tung stilato nel pieno della guerra di resistenza contro il Giappone al fine di correggere i gravi errori di dogmatismo in seno al Partito Comunista Cinese, uno scritto successivo all’altro fondamentale apporto intitolato Sulla pratica. “Il problema del carattere particolare della contraddizione, (…) non è stato ancora compreso da molti compagni, specialmente dai dogmatici. Essi non capiscono che l’universale della contraddizione esiste nel particolare della contraddizione. Essi non comprendono neppure quale enorme importanza, per dirigere il corso della nostra pratica rivoluzionaria, ha lo studio del carattere particolare della contraddizione inerente alle cose concrete che ci troviamo a dover affrontare (…) Questi sono i due processi della conoscenza: il primo, dal particolare al generale; il secondo, dal generale al particolare. La conoscenza umana procede sempre secondo questo movimento ciclico, ripetitivo e a ogni ciclo (purché ci si attenga rigorosamente al metodo scientifico) la conoscenza progredisce e diviene sempre più profonda”. [2]Questa citazione è un condensato di concezione del mondo e del metodo di lavoro conseguente con i quali affrontare la militanza.
Nella pratica sociale [3], nello specifico nella lotta di classe, la conoscenza di una contraddizione concreta, particolare, analizzata ed elaborata alla luce della conoscenza accumulata porta a miglior comprensione delle contraddizioni in senso generale, principale e fondamentale. Viceversa è la conoscenza delle contraddizioni in senso generale che consente di capire il determinarsi di quelle particolari. In ciò è espresso il concetto reale della logica dialettica per cui l’uno contiene il tutto e il tutto si determina attraverso il legame e la sintesi delle singole parti.
Ogni aspetto della lotta di classe include la contraddizione di classe generale che attraversa la società attuale e, dunque, possiamo capirlo come particolare di un generale. La comprensione della contraddizione generale che attraversa la nostra società, quella che sul piano fondamentale corrisponde all’antagonismo tra carattere sociale delle forze produttive e natura privatistica dei rapporti di produzione e, sul piano principale all’antagonismo tra proletariato e borghesia imperialista, porta alla comprensione delle contraddizioni che ci troviamo davanti concretamente nella vita e nel nostro lavoro politico pratico. E, viceversa, comprendendo le contraddizioni che ci troviamo davanti nella vita e nel nostro lavoro pratico ed elaborandole giungiamo alla conoscenza delle contraddizioni generali. Per capire il particolare dobbiamo capire il generale e viceversa, in un ciclo continuo che costituisce la conoscenza, così come intesa dal materialismo dialettico.
Cosa significa tutto questo nel concreto della nostra militanza?
Vuol dire che quando ci poniamo il problema di affrontare un intervento particolare in qualsiasi ambito, nel posto di lavoro, nella scuola, nel territorio o nei movimenti e riferito ai nostri referenti di classe cioè lavoratori, donne e giovani proletari, la prima questione che ci dobbiamo porre è quella di fare un’approfondita inchiesta sulla situazione specifica: dobbiamo conoscere bene la situazione concreta, solo così si potranno avere gli elementi per orientarci. Giustamente chi non fa inchiesta non ha diritto di parola: “Non riuscite a risolvere un problema? Ebbene informatevi del suo stato attuale e del suo sviluppo storico! Quando l’inchiesta sarà completa, saprete come risolverlo. Le conclusioni si tirano sempre al termine di un’inchiesta, e non all’inizio. Solo gli sciocchi si torturano la mente, da soli o in gruppo, per ‘trovare una soluzione’ o ‘scoprire un’idea’ senza fare alcuna inchiesta. Ricordiamoci che nessuna buona soluzione, nessuna buona idea può venire da questo metodo”. [4]
Adottando questo metodo ed elaborando i risultati della nostra indagine sarà più facile comprendere che il particolare che abbiamo indagato, in una situazione data, deriva da e contemporaneamente contiene il generale che lo ha determinato.
Ad esempio, per un operaio comunista in una fabbrica è principale conoscere come il suo padrone si sta muovendo (particolare) nella fase presente del capitalismo (generale) ed è fondamentale conoscere e verificare le leggi a cui risponde il sistema capitalistico nel suo complesso (generale) e ogni singolo padrone (particolare). Non possiamo capire gli attacchi alla classe operaia senza studiare la crisi che oggi attanaglia il sistema capitalistico e nemmeno sapere come lottare contro di essi, senza conoscere la condizione che li ha generati e la composizione di classe che li subisce e in quali termini.
Possiamo forse capire concretamente perché la società umana sta producendo la distruzione ambientale senza capire a quali leggi la società umana obbedisce per il suo sviluppo? Possiamo opporci a tale distruzione senza pensare di distruggere la società che la implica?
Possiamo avere una conoscenza socialmente trasmessa “libera” se i rapporti sociali sono espressione del dominio di una classe?
E ancora, possiamo capire come trattare la contraddizione di genere esplicitatasi nel patriarcato senza analizzare la sua origine causata dal sorgere della proprietà privata?
Se non ci impegniamo per fare nostra questa concezione e insieme metodo di lavoro continueremo a girare a vuoto, come dei ciechi afflitti da dogmatismo, o da soggettivismo e idealismo senza, alla fine, costruire una reale internità alla nostra classe, senza dare una prospettiva alle lotte, incapaci di raccogliere forze per la battaglia contro il capitalismo e per il rovesciamento dei rapporti sociali.
La conclusione del discorso è che i compagni e le compagne debbono iniziare a ragionare nei termini per cui il particolare contiene il generale e il generale ci consente di capire il particolare. Non devono perciò orientare la propria pratica meramente sul particolare, scadendo nel movimentismo, economicismo, codismo…, nè devono rifiutarsi di calare il generale nel particolare attraverso la pratica, scadendo nell’intellettualismo, dogmatismo, attendismo….
Lo sviluppo soggettivo oggi passa per una costante azione nel particolare che sia orientata dalla comprensione generale della fase e alla prospettiva generale della conquista dell’autonomia politica del proletariato.
In questo numero di Antitesi proveremo a ragionare di questo e, avvalendoci della teoria del proletariato – il marxismo-leninismo-maoismo – affronteremo in ogni sezione della rivista alcuni temi della lotta di classe odierna, cercando di esplicitare il nesso tra particolare e universale, poiché è indispensabile capire concretamente la relazione tra la contraddizione in senso particolare e quella in senso universale come direzione della pratica politica dei comunisti.
Vuole essere da parte nostra uno sforzo concreto per dare un contributo alla formazione ideologica di nuove leve comuniste e per misurarsi sul terreno della lotta di classe.
Seguendo questo obiettivo e il tema proposto nell’editoriale, cercheremo di analizzare alcune tematiche attuali dell’intervento dei comunisti: la questione della crisi delle Acciaierie Venete in relazione alla crisi mondiale del mercato dell’acciaio; il caso storico del Petrolchimico di Porto Marghera, un particolare da cui trarre un insegnamento generale che oggi vediamo confermato dal green new deal; la scuola e il suo ruolo come particolare che riflette le contraddizioni generali della società all’interno della crisi odierna del capitalismo e della tendenza alla guerra. E, infine, tratteremo di Esof 2020 (Euro Science Open Forum), un evento internazionale sulla scienza che si terrà a Trieste dal 5 al 9 luglio 2020 con la presenza rilevante di Israele, come un particolare da esaminare per comprendere come le collaborazioni italo-israeliane in campo scientifico siano il riflesso dell’alleanza tra imperialismo italiano e regime sionista, rispetto alle strategie della guerra imperialista e ai modelli controrivoluzionari e repressivi applicati in Italia e in tutto il mondo.
Note:
1 Mao Tse Tung, Sulla contraddizione, 1937 http://www.bibliotecamarxista.org/Mao/libro_5/sulla_contraddizione.pdf
2 Ibidem
3 Vedi nel glossario “PRATICA SOCIALE”
4 Mao Tse Tung Opporsi alla mentalità libresca, maggio 1930, Edizioni del popolo p.2