Antitesi n.14
METTERE LA GUERRA AL CENTRO
Aprile, 2023
INDICE
Editoriale
Mettere la guerra al centro – p.4
Sfruttamento e crisi
Crisi e guerra, sorelle d’Italia – p.7
La centralità della guerra nello sviluppo dei movimenti
Mettere la guerra al centro – p.4lòklòklò
Classi sociali, proletariato e lotte
Guerra e lotta di classe – p.20
La centralità della guerra nello sviluppo dei movimenti
La centralità della guerra nella questione femminile
Imperialismo e guerra
Il procedere della guerra imperialista a livello globale
La Cina di Xi di fronte alla guerra imperialista
Intervista al compagno palestinese Fouad Daher militante Fplp in Libano
Controrivoluzione ed egemonia di classe
Rompere con la sinistra borghese per contrastare la reazione
Ideologia borghese e teoria del proletariato
“Grande reset” o ristrutturazione? – p.76
Sul rapporto tra la sovrastruttura e la struttura capitalistica
Glossario
Corporativismo, Socialimperialismo, Sviluppo autocentrato – p.85
PRESENTAZIONE DEL NUMERO
- Nella sezione “Sfruttamento e crisi” vengono analizzate le dinamiche reali che hanno portato alla formazione del governo Meloni come nuovo “comitato d’affari e di guerra” della borghesia imperialista italiana. Il primo esecutivo guidato dagli eredi del Msi fascista è il prodotto della necessità, per la classe dominante italiana, di un pieno allineamento alla strategia guerrafondaia della Nato, unita a quella di un’ulteriore stretta sulle condizioni di vita delle masse popolari. L’esecutivo Meloni porta avanti la cosiddetta “agenda Draghi” rispetto alla guerra imperialista e alla ristrutturazione capitalistica, grazie ai fondi del Pnrr. Sua priorità strategica è lo sviluppo dell’industria militare e del riarmo, nonché il rilancio del ruolo specifico dell’imperialismo italiano nel Mediterraneo allargato. Inoltre sta aggravando gli affondi antiproletari che il governo precedente aveva già delineato, come rispetto al reddito di cittadinanza, alla precarietà lavorativa e allo smantellamento della sanità pubblica.
- La sezione, “Classi sociali, proletariato e lotte”, è incentrata sulla necessità per i comunisti di porre la questione della guerra imperialista come centrale nel loro intervento nei movimenti di massa. La guerra imperialista è infatti al centro non solo della realtà che stiamo vivendo, ma lo è anche rispetto a tutte le contraddizioni rispetto alle quali i movimenti sorgono e si sviluppano. La linea delle forze opportuniste è quella di porre la guerra in secondo piano, come una questione tra le altre, o addirittura di occultarla, perché essa richiama la necessità dello scontro strategico, per il potere, tra borghesia imperialista e classe operaia. In particolare, nell’articolo “Donne e guerra”, approfondiamo il legame tra guerra imperialista e condizione della donna.
- La sezione “Imperialismo e guerra” presenta un articolo generale il cui obiettivo è quello di svolgere un’analisi di classe della situazione internazionale, segnata dal passaggio della contraddizione principale da quella tra imperialismo, in particolare Usa, e popoli oppressi, a quella tra potenze imperialiste. Questo passaggio è definitivamente avvenuto con la guerra in Ucraina che ha aperto le porte ad un confronto militare per interposta persona, tramite il regime ucraino, tra blocco Nato e Federazione Russa. Segue un articolo specifico sulla questione della Cina di oggi, che ne analizza brevemente lo sviluppo capitalista, dal golpe controrivoluzionario del 1976 fino all’attuale ruolo imperialista globale. All’interno di questa sezione riportiamo anche l’intervista fatta ad un compagno del Fronte Popolare di Liberazione della Palestina sugli sviluppi della lotta contro l’occupazione sionista alla luce dello scontro interimperialista in atto.
- L’articolo della sezione “Controrivoluzione ed egemonia di classe” ha lo scopo di definire quale sia l’antifascismo oggi necessario per i comunisti, analizzando la sovrastruttura e l’egemonia di guerra che si sta costruendo, anche in relazione all’affermazione politica della cricca di Meloni. La sinistra borghese punta a strumentalizzare il sentimento antifascista di parte delle masse popolari per riguadagnare consensi e, in generale, per affermare l’egemonia della classe dominante. Nell’articolo invece si sostiene che il fascismo, o meglio l’eredità politica sostanziale del fascismo storico traslata nelle “democrazie” borghesi, connatura tutta la sovrastruttura ed è particolarmente funzionale alla guerra imperialista, nel senso di mobilitazione reazionaria delle masse e di misure repressive per tentare di pacificare il fronte interno.
- Nella sezione, “Ideologia borghese e teoria del proletariato”, riprendiamo il dibattito sul movimento no green pass sviluppatosi nel nostro paese, stavolta dal punto di vista teorico. In particolare, ci interessa criticare le concezioni del “grande complotto” che una buona fetta di questo movimento ha voluto vedere nelle teorie del “grande reset”, formulate dal think tank imperialista Klaus Schwab. L’articolo contrappone alla visione positivista di quest’ultimo il precipitare delle contraddizioni del sistema capitalista globale.