Antitesi n.13
CONTRO IL CAPITALISMO DI GUERRA
Novembre, 2022
INDICE
INDICE
Editoriale
Contro il capitalismo di guerra – p.3
Sfruttamento e crisi
Dal capitalismo “pandemico” al capitalismo bellico
Classi sociali, proletariato e lotte
Movimento contro la guerra in Italia – p.17
Organizzare la resistenza alle politiche di guerra
Opporsi al modello imperialista nella scuola e nell’università
Imperialismo e guerra
La natura di classe del puntinismo
Controrivoluzione ed egemonia di classe
dal virus “cinese” all’orco “russo”
Ideologia borghese e teoria del proletariato
Elementi di analisi sulla fase di putrefazione del capitalismo
Glossario
PRESENTAZIONE DEL NUMERO
- Nella prima sezione, “Sfruttamento e crisi”, vengono analizzate le conseguenze del conflitto in Ucraina e della guerra imperialista globale sulla struttura del capitalismo internazionale e nazionale. Dal 24 febbraio scorso, la reciproca imposizione di sanzioni tra Stati Uniti e Ue (Unione Europea) da una parte e Russia dall’altra, ha definito una faglia pesantissima nei rapporti internazionali. Nell’articolo viene dato ampio spazio alla posizione che in questo scenario ha la Ue: un vaso di coccio tra due vasi di ferro, schiacciata in particolare dalla strategia statunitense di scontro totale con la Russia. All’interno dello scenario europeo, l’Italia, poi, rischia di essere vaso di coccio nel vaso di coccio, visto l’incidere aggravato della crisi, la dipendenza dal gas russo da una parte e la sudditanza politica e i legami economico-finanziari con gli Usa dall’altra. L’analisi del ruolo che gioca la Ue nella fase attuale dà modo di illustrare, seppure sinteticamente, la nostra definizione di Ue come aggregato imperialista.
- La seconda sezione, “Classi sociali, proletariato e lotte”, ragiona su come articolare la linea di massa nei movimenti che si pongono la questione della guerra (no green pass, No Muos, movimento degli studenti, quello antifascista, operaio e ambientalista). In merito al movimento No Mous viene presentata una scheda sul campeggio di lotta di questo agosto a Niscemi. Dopo aver analizzato questi movimenti, sia nel primo che nel secondo articolo si espongono quali possono essere le linee di intervento in alcuni ambiti come quello degli studenti, dei lavoratori, dei giovani, delle donne e dei territori. All’ambito della scuola e dell’istruzione, in particolare, è dedicato il secondo articolo della sezione. In entrambi gli articoli si pone il problema del ruolo specifico dei comunisti e del tipo di formazione e militanza che essi debbono costruire.
- La sezione “Imperialismo e guerra” presenta un articolo che ha l’obiettivo di svolgere un’analisi di classe della Russia, per capirne la natura sociale e la sua posizione internazionale. Un’analisi necessaria per districarsi nel dibattito in seno al movimento comunista stretto tra posizioni idealistiche opposte: chi definisce l’imperialismo russo il nemico principale equiparandolo all’imperialismo dei paesi Nato e chi equipara l’imperialismo russo all’Urss di Lenin e Stalin. L’analisi viene svolta ripercorrendo lo sviluppo della Federazione Russa alla fine degli anni Novanta, con l’insediamento alla presidenza di Putin, che rappresenta una cesura sostanziale con la politica eltsiniana e l’avvio di una politica volta a perseguire e difendere gli interessi complessivi dell’imperialismo russo.
- L’articolo della quarta sezione “Controrivoluzione ed egemonia di classe” ha lo scopo di analizzare la sovrastruttura e l’egemonia di guerra che si sta costruendo, a partire dalla propaganda russofobica, ricalcata sul modello della narrazione dominante sulla “pandemia”. La narrazione dominante punta a far accettare alle masse popolari le conseguenze del “capitalismo di guerra” ed impone un disciplinamento sociale similare a quello imposto con il Covid-19. Nell’articolo si entra nello specifico di questa propaganda di guerra, del suo tentativo di mobilitare le masse in senso reazionario e delle misure di disciplinamento concretamente attuate.
- Nella quinta sezione, “Ideologia borghese e teoria del proletariato”, riprendiamo il saggio di Lenin “L’imperialismo, fase suprema del capitalismo” del 1917, per delineare la condizione attuale dell’imperialismo internazionale, per dare base materialista alla posizione di classe e internazionalista che i comunisti devono sviluppare rispetto alla guerra. In particolare, l’applicazione attuale dell’analisi leninista ci permette di comprendere alcune questioni: i rapporti di forza tra le potenze imperialiste; le contraddizioni all’interno dei blocchi; la natura e il ruolo specifico che ha ogni formazione economico-sociale. Infine, l’articolo suggerisce la necessità di partire dall’“analisi concreta della situazione concreta” per sviluppare la linea generale del movimento comunista rispetto alla causa dell’internazionalismo e della rivoluzione proletaria.